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31. 03. 2023

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CAM Arredi: la dichiarazione di rappresentatività del prodotto

Nell’ultima pubblicazione dei CAM - Criteri Ambientali Minimi dedicati agli arredi spicca una novità su tutte: il nuovo approccio relativo ai requisiti del prodotto finale previsto al punto 4.1.9 dei CAM, secondo cui le prove - e i relativi rapporti di prova - possono essere riferiti a ogni singolo prodotto oggetto della fornitura oppure (qui la novità!) al solo articolo rappresentativo della famiglia cui il prodotto oggetto della fornitura appartiene seguendo l’impostazione metodologica della norma UNI 11840.  

La norma rappresenta di fatto una guida per l'individuazione del campione rappresentativo da sottoporre a prova (e cioè: la configurazione più sfavorevole ai fini della prova) e, al contempo, il riferimento normativo che consente di estendere i risultati di conformità dal campione provato, quello rappresentativo appunto, all'intera gamma di prodotti inclusi nella famiglia (e cioè: è garantito che le altre varianti del prodotto abbiano prestazioni comunque non peggiori rispetto al parametro considerato e che quindi soddisfino il requisito prefissato).

Quindi ora l'azienda che intende partecipare alle gare di appalto con diversi articoli di una stessa famiglia, non è più obbligata a presentare un rapporto di prova per ciascun articolo della famiglia, o a selezionare in proprio solo alcuni campioni e dando poi evidenza dei criteri e metodi alla base di tale scelta.  A questo ora ci pensa Catas ... fino al rilascio della Dichiarazione di campione rappresentativo in accordo alla UNI 11840. 
Ovvero, ora è il laboratorio che, in accordo alla norma UNI 11840 sul campionamento e sulla base delle informazioni e documentazione fornita dall'azienda, si occupa della selezione del campione/i rappresentativo/i e di predisporre la dichiarazione finale di rappresentatività ai fini delle prove svolte in laboratorio. Ma cosa serve al laboratorio per rilasciare tale dichiarazione? 
Per svolgere la sua valutazione, Catas, chiede all’azienda le seguenti informazioni e dichiarazioni:
  • La destinazione d’uso
  • I cataloghi
  • La lista degli articoli oggetto di verifica (accade che l’azienda voglia partecipare alla gara solamente con alcuni prodotti e non con i prodotti dell’intero catalogo
  • La dichiarazione in cui l’azienda afferma di utilizzare lo stesso processo produttivo e lo stesso sistema costruttivo per tutti gli arredi sottoposti a verifica.
  • La lista di tutti i materiali, gli accessori e i trattamenti utilizzati per produrre gli arredi: pannelli, guide, binari, cerniere, cicli di verniciatura ecc.
Per quanto riguarda i mobili, nel caso in cui vengano utilizzate più varianti di ferramenta, è necessario specificare gli arredi su cui sono installate (per esempio, se all’interno della famiglia le cassettiere montano due tipologie di guide diverse tra loro, l’azienda dovrà indicare su quali arredi viene installata una o l’altra).
 
Ricapitolando, ai fini delle prove meccaniche svolte sul prodotto finito, la dichiarazione di campione rappresentativo in accordo alla UNI 11840:2021 e i rapporti di prova con esiti positivi dei campioni selezionati, garantiscono la conformità di tutta la famiglia di arredi. A questo ci pensa Catas. 



E ORA IL MADE IN ITALY by CATAS…
Il marchio di certificazione “Origine italiana del mobile” by Catas si basa su una norma nazionale (la UNI 11674:2017) che
definisce i requisiti oggettivi per dichiarare non solo la provenienza geografica ma anche la sicurezza, la resistenza e la durata dei mobili.
I criteri per la selezione degli arredi sono gli stessi del disciplinare CAM, ovvero l'attività di campionamento prevista dalla certificazione avviene sempre secondo il medesimo approccio metodologico che è diventato poi proprio della norma UNI 11840. 

Per tutte le aziende che, a partire dal capitolato CAM, hanno già completato un programma di prove su campioni rappresentativi di una famiglia, si aggiunge un ulteriore vantaggio e opportunità.
Il raggiungimento della prima concessione del marchio Made in Italy by Catas diventa infatti molto più facile e vantaggioso: basterà un audit in azienda, mentre le prove meccaniche svolte in laboratorio sul prodotto finito, tipicamente le più onerose in termini di tempo e costi, potranno essere "capitalizzate" anche per questo traguardo. Interessante no?

Per informazioni:
Marco Indovina
0432 747266
indovina@catas.com