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30. 04. 2024

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Materassi bambino: considerazioni a sei anni dalla pubblicazione della norma

Era il 2017, e più precisamente a maggio, quando venne pubblicata la prima norma di requisiti e metodi sui materassi per bambino, norma avente caratteristiche diverse dalla maggior parte delle altre per l’arredo infanzia (requisiti definiti per possibile rischio valutato). Qualche anno dopo, a giugno 2021, è stata aggiornata con alcuni chiarimenti, ma anche con alcune modifiche importanti.
A tal proposito a questo link potete rileggere quanto abbiamo condiviso con la nostra newsletter al momento dell’arrivo del documento che attualmente è ancora in vigore ed è nel frattempo diventato una norma armonizzata.
 
Con la sua pubblicazione in laboratorio si son visti arrivare i primi campioni di materassi insieme alle prime problematiche a rispettarne i requisiti, difficoltà normali viste le novità.
 
Con questo breve articolo vogliamo raccontarvi quali sono stati i punti critici riscontrati con l’introduzione di questa norma, e cioè:
  • fermezza (quanto è soffice?)
  • dimensioni
  • cuciture 
Le prime difficoltà registrate riguardano il requisito di fermezza: i produttori fino a quel momento consideravano una superficie “soffice” la più adatta e la più confortevole per far dormire un bambino. Quindi le prime prove han da subito evidenziato questa problematica: la sfera che simula la testa del bambino sprofondava fino ad appoggiarsi alla piastra di prova (esito negativo). Si è dovuto quindi cambiar rotta: per poter rispettare il requisito, le superfici dei materassi devono diventare meno “soffici”. Vi chiederete come mai sia fondamentale che la superficie del materasso non sia troppo morbida: un rischio al quale possono incorrere i neonati durante il sonno è la sindrome di morte improvvisa infantile (SIDS). Le cause di questa morte sono esterne oppure dovute alla posizione durante il sonno e all’ostruzione delle vie respiratorie. Con qualche accorgimento, come la posizione supina durante il sonno, la riduzione della temperatura del luogo dove dorme il bambino e l’uso di materassi non troppo “morbidi”, i casi di SIDS si sono ridotti notevolmente. Da qui la decisione di inserire un metodo per la valutazione di questo aspetto.


Test NON superato Test superato
 


Altra problematica riscontrata riguardava il requisito dimensionale, cioè la tolleranza che la norma pone tra il valore nominale di un materasso e quello reale. Nella prima edizione questa tolleranza era stata stabilita in ± 10 mm. Questo significava che un materasso dichiarato 600 x 1200 mm poteva misurare realmente da 590/610 mm per la larghezza e a 1190/1210 mm per la lunghezza. Molti dei primi campioni consegnati evidenziavano questa non conformità: erano tutti solitamente più corti e meno larghi di quanto dichiarato. Vi vorrei ricordare l’importanza di questo requisito per poter fare l’abbinamento corretto tra il materasso e il lettino: infatti una distanza maggiore di 30 mm tra i lati del lettino e i fianchi del materasso possono causare l’intrappolamento del bambino con rischio di soffocamento. Dopo i primi mesi di utilizzo della norma, attorno al tavolo di normazione si sono fatte ulteriori valutazioni e si è deciso di rendere più severo questo requisito, per garantire al massimo la sicurezza del prodotto: è stato quindi modificato e portato a 0/+25 mm. Questo significa che non sarà mai sicuro un materasso avente misure reali inferiori al valore nominale. Nello stesso documento (attuale norma) si è anche introdotto un requisito sullo spessore, che nella prima versione della norma non veniva rilevato: valore reale ≤ valore nominale. Con l’arrivo, nel 2021, di queste importanti modifiche, si è tornati a registrare un leggero aumento delle non conformità ai requisiti dimensionali: i produttori dovevano nuovamente allinearsi al nuovo requisito.
 
Ulteriore problematica spesso osservata riguarda sempre il requisito dimensionale, ma, nel dettaglio, la prova di ristringimento: dopo aver lavato ed asciugato l’eventuale copertura amovibile due volte, il requisito dimensionale dev’essere comunque rispettato. In questa valutazione è coinvolta la composizione del tessuto e la sua capacità a ristringersi con il lavaggio.
 
Inoltre, un’altra non conformità spesso rilevata, anche se seconda come numero a quella relativa i requisiti dimensionali, ha riguardato la verifica delle cuciture. Questo requisito serve a controllare che le cuciture e la copertura siano adatte a non permettere al bambino l’accesso al materiale di riempimento del materasso. Per l’esecuzione di questa prova vengono ricavati dei provini dalla/e copertura/e del materasso. Questi provini, sottoposti a trazione, hanno una forma tale da sollecitare le cuciture, zip e il tessuto circostante.
 
 
Conclusioni
A sei anni dalla prima pubblicazione si può dire che la norma è stata recepita, conosciuta e richiesta dai produttori di materassi. Se pensiamo alla sicurezza dei nostri figli, con questo documento si è fatto un importante passo avanti: sui materassi è prevista un’analisi a 360 gradi (prove chimiche, prove di reazione al fuoco, prove strutturali, verifica dimensionale,..).
È stata attivata da parte delle Camere di Commercio e della Guardia di Finanza anche una campagna di verifica dei prodotti immessi sul mercato. Queste verifiche riguardano alcuni prodotti per l’infanzia, tra cui i materassi, e purtroppo non sempre hanno dato esito positivo.

Come laboratorio ed ente di ricerca è nostro compito informare e formare i nostri clienti e far sì che l’uso delle norme diventi sempre di più uno strumento di verifica al quale ci si riferisce per immettere sul mercato solo prodotti sicuri.

Alcuni dati:

 
 
  




Per informazioni:
Arianna Visintin
0432 747233
visintin@catas.com

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