Era il 2017, e più precisamente a maggio, quando venne pubblicata la prima
norma di requisiti e metodi sui materassi per bambino, norma avente caratteristiche diverse dalla maggior parte delle altre per l’arredo infanzia (requisiti definiti per possibile rischio valutato). Qualche anno dopo, a giugno 2021, è stata aggiornata con alcuni chiarimenti, ma anche con alcune modifiche importanti.
A tal proposito a questo
link potete rileggere quanto abbiamo condiviso con la nostra newsletter al momento dell’arrivo del documento che
attualmente è
ancora in vigore ed è nel frattempo diventato una norma armonizzata.
Con la sua pubblicazione in laboratorio si son visti arrivare i primi campioni di materassi insieme alle prime problematiche a rispettarne i requisiti, difficoltà normali viste le novità.
Con questo breve articolo vogliamo raccontarvi quali sono stati i
punti critici riscontrati con l’introduzione di questa norma, e cioè:
- fermezza (quanto è soffice?)
- dimensioni
- cuciture
Le prime difficoltà registrate riguardano il
requisito di fermezza: i produttori fino a quel momento consideravano una superficie “soffice” la più adatta e la più confortevole per far dormire un bambino. Quindi le prime prove han da subito evidenziato questa problematica: la sfera che simula la testa del bambino sprofondava fino ad appoggiarsi alla piastra di prova (esito negativo). Si è dovuto quindi cambiar rotta: per poter rispettare il requisito, le superfici dei materassi devono diventare meno “soffici”. Vi chiederete come mai sia fondamentale che la superficie del materasso non sia troppo morbida: un rischio al quale possono incorrere i neonati durante il sonno è la
sindrome di morte improvvisa infantile (SIDS). Le cause di questa morte sono esterne oppure dovute alla posizione durante il sonno e all’ostruzione delle vie respiratorie. Con qualche accorgimento, come la posizione supina durante il sonno, la riduzione della temperatura del luogo dove dorme il bambino e l’uso di materassi non troppo “morbidi”, i casi di SIDS si sono ridotti notevolmente. Da qui la decisione di inserire un metodo per la valutazione di questo aspetto.
Test NON superato | | Test superato |
| | |
Altra problematica riscontrata riguardava il
requisito dimensionale, cioè la tolleranza che la norma pone tra il valore nominale di un materasso e quello reale. Nella prima edizione questa tolleranza era stata stabilita in ± 10 mm. Questo significava che un materasso dichiarato 600 x 1200 mm poteva misurare realmente da 590/610 mm per la larghezza e a 1190/1210 mm per la lunghezza. Molti dei primi campioni consegnati evidenziavano questa non conformità: erano tutti solitamente più corti e meno larghi di quanto dichiarato. Vi vorrei ricordare l
’importanza di questo requisito per poter fare l’abbinamento corretto tra il materasso e il lettino: infatti una distanza maggiore di 30 mm tra i lati del lettino e i fianchi del materasso possono causare l’intrappolamento del bambino con rischio di soffocamento. Dopo i primi mesi di utilizzo della norma, attorno al tavolo di normazione si sono fatte ulteriori valutazioni e si è deciso di rendere più severo questo requisito, per garantire al massimo la sicurezza del prodotto: è stato quindi modificato e portato a 0/+25 mm. Questo significa che non sarà mai sicuro un materasso avente misure reali inferiori al valore nominale. Nello stesso documento (attuale norma) si è anche introdotto un
requisito sullo spessore, che nella prima versione della norma non veniva rilevato: valore reale ≤ valore nominale. Con l’arrivo, nel 2021, di queste importanti modifiche, si è tornati a registrare un leggero aumento delle non conformità ai requisiti dimensionali: i produttori dovevano nuovamente allinearsi al nuovo requisito.
Ulteriore problematica spesso osservata riguarda sempre il requisito dimensionale, ma, nel dettaglio, la
prova di ristringimento: dopo aver lavato ed asciugato l’eventuale copertura amovibile due volte, il requisito dimensionale dev’essere comunque rispettato. In questa valutazione è coinvolta la composizione del tessuto e la sua capacità a ristringersi con il lavaggio.
Inoltre, un’altra non conformità spesso rilevata, anche se seconda come numero a quella relativa i requisiti dimensionali, ha riguardato la
verifica delle cuciture. Questo requisito serve a controllare che le cuciture e la copertura siano adatte a non permettere al bambino l’accesso al materiale di riempimento del materasso. Per l’esecuzione di questa prova vengono ricavati dei provini dalla/e copertura/e del materasso. Questi provini, sottoposti a trazione, hanno una forma tale da sollecitare le cuciture, zip e il tessuto circostante.
ConclusioniA sei anni dalla prima pubblicazione si può dire che la norma è stata recepita, conosciuta e richiesta dai produttori di materassi. Se pensiamo alla
sicurezza dei nostri figli, con questo documento si è fatto un
importante passo avanti: sui materassi è prevista un’analisi a 360 gradi (
prove chimiche, prove di reazione al fuoco, prove strutturali, verifica dimensionale,..).
È stata attivata da parte delle Camere di Commercio e della Guardia di Finanza anche una
campagna di verifica dei prodotti immessi sul mercato. Queste verifiche riguardano alcuni prodotti per l’infanzia, tra cui i materassi, e purtroppo non sempre hanno dato esito positivo.
Come laboratorio ed ente di ricerca è nostro compito informare e formare i nostri clienti e far sì che l’uso delle
norme diventi sempre di più uno
strumento di verifica al quale ci si riferisce per immettere sul mercato solo prodotti sicuri.
Alcuni dati:
Per informazioni:Arianna Visintin
0432 747233
visintin@catas.com