L'International Research Group on Wood Protection si propone di diffondere le conoscenze sul tema multidisciplinare della protezione del legno. Nello scenario odierno, in cui l'economia circolare premia i materiali che si prestano al riciclo e al riutilizzo con l'obiettivo di ridurre al minimo la produzione di rifiuti, promuovere l'uso del legno rispetto ai materiali tradizionalmente concorrenti significa anche valorizzare il potenziale dei prodotti in legno in quanto durevoli, riciclabili, riutilizzabili e rispettosi dell'ambiente. (continua....)
La missione dell'International Research Group on Wood Protection (
IRG-WP) è quella di promuovere l'uso del legno favorendo, attraverso la sua conferenza annuale e altri mezzi di comunicazione, lo scambio di informazioni e aggiornamenti tra gli operatori del settore sulle attuali ricerche e innovazioni tecnologiche nella scienza della protezione del legno.
Con la prospettiva di una crisi climatica incombente, l'industria del legno si trova ad affrontare una nuova sfida in cui l'impronta di carbonio può essere una forte forza competitiva. In questo contesto, l'economia circolare assume un ruolo chiave nel promuovere l'uso di pratiche sostenibili che rispondono alla necessità di ridurre il consumo di risorse naturali e le emissioni di gas serra.
Una sessione speciale della conferenza annuale dell'IRG-WP, tenutasi a Knoxville, Tennessee, dal 19 al 24 maggio, si è concentrata sui temi dell'
economia circolare nel settore del legno trattato. Relatori provenienti da Australia, Europa, Stati Uniti e Canada hanno presentato le loro ricerche e i loro studi volti a identificare percorsi alternativi per il legno trattato a fine vita, nonché ad analizzare le sostanze chimiche residue come fattore determinante per il potenziale riutilizzo o la riconversione dei rifiuti di legno.
La produzione di materiali che tradizionalmente competono con il legno nelle costruzioni, come l'acciaio e il calcestruzzo, si sta già orientando verso l'uso di energie rinnovabili a basso contenuto di carbonio e prive di combustibili fossili; questo, oltre al fatto che tali materiali possono essere facilmente riciclati, porta alla percezione generale che essi siano intrinsecamente "più verdi". Affinché il legno possa competere con questi materiali, è essenziale una
pianificazione del fine vita dei prodotti in legno che abbia un impatto favorevole sulla valutazione del ciclo di vita (LCA) e sull'impronta di carbonio.
Tutti sappiamo che gli alberi offrono molti benefici, quali il sequestro dell'anidride carbonica dall'atmosfera, il miglioramento della qualità dell'aria e dell'acqua, il controllo dell'erosione, la biodiversità, oltre a essere una fonte rinnovabile di combustibili e di legname. Tuttavia, lo scenario di fine vita gioca un ruolo fondamentale nel determinare in che misura i prodotti in legno possano essere classificati come prodotti a bassa impronta di carbonio. Un'attenta pianificazione del fine vita dei prodotti a base di legno, in modo che l'anidride carbonica catturata durante la crescita degli alberi sia stoccata in modo permanente, o il più a lungo possibile nel legno alla fine del suo ciclo di vita, è fondamentale nella strategia dell'economia circolare. Nel caso del legno trattato con preservanti, anche i processi volti al recupero e riciclo dei composti chimici sono un obiettivo fondamentale.
Mentre la produzione di carbone vegetale attraverso la combustione di biomassa vegetale in un sistema controllato consente alla maggior parte della CO2 immagazzinata nel legno di rimanere intrappolata nel carbone, che può essere successivamente utilizzato come ammendante del suolo, materiale isolante e additivo per le materie prime, un altro modo per prolungare la funzione di serbatoio di CO2 del legno è quello di
estendere la vita utile dei prodotti in legno e di
riutilizzarli.
Gli studi presentati all'IRG-WP dimostrano che è possibile recuperare volumi significativi di legno dalle attività di demolizione e ristrutturazione e che il riutilizzo del legno può avere un impatto positivo riducendo la domanda di risorse forestali e le emissioni di carbonio associate all'abbattimento di alberi, alla segagione e al trasporto su lunghe distanze.
Esempi di elementi in legno potenzialmente riutilizzabili sono i pali da vigneto trattati con CCA, che alla fine della loro vita utile conservano ancora un livello di sostanze chimiche entro i limiti specificati per l'uso a contatto con il suolo nei Paesi in cui tali sostanze chimiche sono consentite per uso non residenziale (ad esempio, traversine ferroviarie, recinzioni, strutture paesaggistiche).
Un altro caso di studio riguardante strutture frangiflutto dimostrava che un'attenta demolizione degli elementi deteriorati consentiva di riutilizzare parti delle strutture rimosse come componenti degli elementi sostitutivi, mentre il legno che non può essere riutilizzato per lo stesso scopo ha un potenziale di riconversione.
Un
concetto cardine dell'economia circolare, inizialmente sviluppato dal settore del legno, è quello dell'
utilizzo a cascata. Il principio è l'utilizzo delle materie prime e dei prodotti con esse realizzati in fasi sequenziali, il più a lungo, e in modo più efficiente possibile e il recupero in forma di energia termica solo alla fine del ciclo di vita del prodotto. Un esempio di applicazione di questo principio è la produzione di biomateriali compositi utilizzando segatura post-produzione e micelio fungino come legante. Il materiale composito risultante può essere impiegato in alternativa ai materiali termoisolanti attualmente disponibili sul mercato.
Nei Paesi in cui il legno è ampiamente utilizzato come materiale strutturale nelle costruzioni, una quantità considerevole di rifiuti solidi generati da ristrutturazioni e demolizioni di edifici è costituita da legno. In Canada, questa quantità è stata indicata come il 40% della composizione totale dei rifiuti, e comprende legno "pulito", legno verniciato, legno composito e legno trattato chimicamente. Per diminuire il volume dei rifiuti di legno avviati alla discarica e all'incenerimento si rende necessario un approccio regolamentato, che preveda l'analisi della composizione dei rifiuti di legno e, ove necessario, processi di decontaminazione per valorizzare e rendere sicuro l'impiego del legno riciclato.
In sostanza, il concetto della
gerarchia nella gestione dei rifiuti, secondo cui il primo obiettivo è prevenire la produzione di rifiuti e l'ultimo, nell'ordine, lo smaltimento responsabile, richiede un'attenta pianificazione, investimenti in infrastrutture, collaborazione tra le parti interessate e l'attuazione di politiche e regolamenti efficaci per la gestione dei rifiuti.
In conclusione, la riduzione del consumo di risorse non rinnovabili e l'estensione del ciclo di vita dei materiali sono fondamentali nella strategia dell'economia circolare. In quest'ottica, i diversi schemi di gestione forestale e il regolamento di due diligence mirano a garantire che il legno impiegato per gli usi umani provenga da fonti rinnovabili e legali; il riciclo dei materiali a base di legno favorisce inoltre lo stoccaggio del carbonio, contribuendo così a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Sebbene la ricerca dimostri il potenziale del riutilizzo e della riconversione del legno, è necessario che le autorità governative implementino questi approcci in collaborazione con l'industria e gli istituti di ricerca per trovare e creare percorsi praticabili per l'utilizzo dei rifiuti di legno.
Per saperne di più sull'IRG-WP vai su
https://www.irg-wp.com Per informazioni:Elena Conti
0432 747219
conti@catas.com