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28. 10. 2019

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Circuito interlaboratorio sulle dimensioni delle sedie per ufficio. Pronti, partenza, via!

interlaboratorio sulle dimensioni delle sedie per ufficio In questi giorni è stato ufficialmente avviato un progetto di ricerca internazionale che ha per oggetto i metodi di misura delle dimensioni delle sedie per ufficio, promosso dal gruppo di lavoro 3 “Mobili per ufficio” del Comitato Tecnico di normazione europeo CEN/TC 207 “Mobili”.

Una decina di laboratori europei sono coinvolti in questo studio che tecnicamente prende il nome di “circuito interlaboratorio collaborativo (non valutativo)”. Quattro sedie da ufficio, rappresentative della produzione di altrettante aziende internazionali, circoleranno in sequenza tra i laboratori partecipanti affinchè ognuno possa misurarne le dimensioni utilizzando i propri tecnici e attrezzature e nelle proprie condizioni di laboratorio. Ciò che sarà mantenuto costante sarà proprio il metodo di misura, che è quello introdotto dall’ultima revisione della EN 1335-1, al momento in fase di voto formale (sarà pubblicata nel 2020). Questa norma europea si appoggia alla norma internazionale ISO 24496:2017 Office furniture - Office chairs - Methods for the determination of dimensions che definisce tra l’altro il CMD (Chair Measuring Device) ovvero lo strumento per la misura delle sedie nonché i metodi di misura stessi, basati sul suo utilizzo.

Quando tutti i laboratori avranno completato le misure, i risultati saranno analizzati statisticamente per determinare l’incertezza di misura che potrà ragionevolmente venire associata a questo metodo. I dati ottenuti saranno inseriti nella norma e costituiranno il valore di riferimento con cui ogni laboratorio dovrà confrontarsi per poter eseguire la prova sotto accreditamento. L’obiettivo finale quindi è omogeneizzare l’incertezza di misura dei vari laboratori, a tutela dei produttori che potranno scegliere a quale laboratorio riferirsi con la garanzia che, se accreditati, eseguiranno la misura tutti con incertezza inferiore o uguale al suo valore riportato nella norma.
Solitamente i circuiti interlaboratorio sono di tipo “valutativo”, hanno cioè l’obiettivo di misurare la performance dei laboratori partecipanti nella esecuzione di un metodo di prova la cui ripetibilità e riproducibilità è nota. In questo caso invece, il circuito ha lo scopo di determinare l’incertezza di misura associata al metodo stesso; per questo motivo esso si definisce “collaborativo” e i partecipanti sono stati scelti tra i laboratori considerati maggiormente esperti in questa materia.

Uno studio analogo era stato già condotto in Europa nel 2010, relativamente alla versione precedente della EN 1335-1 e coordinato da Catas. Un secondo studio avente per oggetto la ISO 24496 era stato condotto a livello internazionale, e aveva analizzato congiuntamente i risultati di due circuiti interlaboratorio, uno svolto in Nord America e organizzato dal BIFMA(Business Institutional Furniture Manufacturers Association) e un altro svolto in Europa, organizzato dal CEN/TC 207 e coordinato dal Catas.

Anche per questo nuovo studio il Catas ha un ruolo di coordinamento, in collaborazione con Fira International, ente di riferimento britannico per il settore dell’arredo, e con EPT, una rete di professionisti che operano in diverse organizzazioni e utilizzano la statistica per fornire risposte robuste a problemi complessi.
EPT è stato fondato da QuotaSette srl e con il portale web www.proficiencyproblemsolving.com gestisce circuiti interlaboratorio collaborativi nelle divisioni Chimica, Meccanica, Ambiente, Alimenti.

Per informazioni: 
Annamaria Franz
+39 0432 747241
franz@catas.com
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