Il mobile per ufficio in Italia ha cambiato fisionomia sia dal punto di vista delle aziende, dei numeri di produzione (e relativi fatturati) sia anche dalla forma, funzionalità e flessibilità delle attrezzature contenute, scrivanie incluse. La normazione tecnica (nazionale ed europea) al riguardo ha da sempre seguito con attenzione queste modifiche ed evoluzioni, talvolta molto profonde, prima definendo i requisiti rilevanti di forma e dimensioni (EN 527-1 nel 2012) e ora anche quelli di sicurezza, resistenza e durata. La versione attuale sostituisce la precedente del 2003: quante cose sono cambiate in tutti questi anni!, per quanto riguarda le modalità del lavoro in ufficio, l’attenzione per questi aspetti e le aspettative/richieste palesi o implicite degli utilizzatori di questi strumenti di lavoro.
La norma UNI EN 527-2 edizione 2017 raccoglie tutte queste esigenze e fornisce uno strumento per valutarle. In questo articolo illustriamo le novità e i contenuti della norma.
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IntroduzioneIl mobile per ufficio in Italia ha cambiato fisionomia sia dal punto di vista delle aziende, dei numeri di produzione (e relativi fatturati) sia anche dalla forma, funzionalità e flessibilità delle attrezzature contenute, scrivanie incluse. La normazione tecnica (nazionale ed europea) al riguardo ha da sempre seguito con attenzione queste modifiche ed evoluzioni, talvolta molto profonde, prima definendo i requisiti rilevanti di forma e dimensioni (EN 527-1 nel 2012) e ora anche quelli di sicurezza, resistenza e durata. L’argomento è sempre stato complesso e anche contradditorio e questo si riflette anche nella distanza temporale della pubblicazione delle due norme, quattro anni circa.
Degno di nota è anche il fatto che la versione attuale sostituisce la precedente del 2003. E’ sotto l’occhio di tutti quante cose sono cambiate in tutti questi anni, per quanto riguarda le modalità del lavoro in ufficio, l’attenzione per questi aspetti e le aspettative/richieste palesi o implicite degli utilizzatori di questi strumenti di lavoro.
La norma
UNI EN 527-2 edizione 2017 (il CEN l’ha pubblicata nel dicembre 2016) raccoglie tutte queste esigenze fornendo uno strumento per valutarle.
La norma EN 527-2Come detto nell’introduzione, questa è la revisione della versione del 2003 (la cui genesi parte dai primi anni ’90) ed è utile quindi iniziare nell’illustrazione della norma evidenziando le principali differenze tra le due versioni.
La prima differenza risiede già nel titolo:
la versione 2003 riportava “requisiti di sicurezza meccanica” mentre la versione attuale parla di sicurezza, resistenza e durata. Questo cambio fa finalmente chiarezza sull’annosa discussione tra sicurezza e gli altri sostantivi chiarendo come questi sono parte integrante ed essenziale della sicurezza.
Continuando con la lettura della norma e confrontandola con la versione precedente, notiamo subito che per quanto riguarda le distanze di sicurezza tra le parti mobili il limite inferiore non è più di 8 mm ma si è spostato a 7mm. L’argomento dell’intrappolamento delle dita è uno dei più controversi all’interno del mondo dei mobili e forse nel corso di quest’anno vedrà la luce un documento condiviso (FprCEN/TR 17202) per definire in modo orizzontale l’approccio a questo requisito di sicurezza.
Un altro elemento di novità di questa versione rispetto alla precedente risiede nel fatto che ormai il riferimento normativo dei metodi di prova è unico per i tavoli/scrivanie, la norma europea EN 1730 nella sua ultima versione del 2012. Ricordiamo che nella versione precedente della EN 527 esisteva anche una parte 3 che definiva i metodi di prova per le scrivanie in ufficio. Oggi, dopo quasi vent’anni dall’inizio dei lavori in ambito CEN sul mobile siamo giunti ad una semplificazione e parametrizzazione dei metodi di prova (almeno per quanto riguarda sedute, mobili contenitori e tavoli appunto) e quindi l’attenzione della normazione può concentrarsi sulla definizione dei requisiti di sicurezza di arredi che stanno cambiando.
Analogo percorso e con tempistiche simili è stato fatto anche per le altre destinazioni d’uso dei tavoli quali domestico, non omestico ed esterno. Per comprendere la portata di questa norma nella prospettiva appena descritta, riproponiamo una versione sintetica
della sequenza di prova con i carichi e cicli previsti. La tabella che riportiamo nel pdf è una semplificazione di quella presente nella
EN 527-2 a cui rimandiamo per una lettura attenta e rigorosa al fine di una
valutazione di una scrivania/tavolo da lavoro.