Quando consideriamo le
caratteristiche “sensitive” del legno, oltre al suo aspetto visivo, nobile e familiare, oltre alla piacevole sensazione tattile che produce quando lo sfioriamo, dovremmo considerare a ragione anche il suo odore.
Il profumo del legno, infatti, che varia comunque moltissimo in funzione della specie considerata, produce normalmente sensazioni piacevoli che richiamano la natura, i boschi, l’ambiente ma che possono anche risvegliare in noi ricordi legati al lavoro delle vecchie falegnamerie alle stanze di antichi palazzi, un profumo che è dunque anche un richiamo profondo alla cultura e alla storia dell’umanità.
In termini meramente scientifici questi aromi sono evidentemente il frutto dell’emissione di sostanze organiche volatili che dal legno passano all’aria giungendo quindi fino alle nostre narici e conseguentemente alle cellule olfattive che ci consentono di percepirne la presenza.
La conoscenza delle sostanze volatili che vengono emesse dal legno è oggi un tema assai rilevante che, al di là degli aspetti sensoriali e culturali sopra citati, riguarda soprattutto la
qualità dell’aria che respiriamo (
continua...).
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