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30. 09. 2024

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Mercato Italia: quando un mobile si considera imbottito e cosa si prova?

Facciamo una breve premessa per inquadrare l’argomento.
Le leggi di prevenzione incendi, i metodi di prova di reazione al fuoco e i relativi sistemi di classificazione cambiano, salvo poche eccezioni, da Paese a Paese.
 
Quando si parla di reazione al fuoco, non si richiede che gli arredi resistano all’incendio per un certo arco di tempo, ma che, se innescati, non contribuiscano a propagare il principio d’incendio. Le prove di reazione al fuoco non sono perciò da confondere con le prove di resistenza al fuoco, ove si valuta la resistenza di un prodotto (pareti, solai, pilastri, travi, porte tagliafuoco) in termini di tempo.
 
Normalmente le prove vengono eseguite su provini, di dimensioni specifiche, realizzati con gli stessi materiali con cui sono fatti gli arredi. Sono rari i casi in cui si prova l’arredo tal quale.
L’orientamento prevalente, nel caso dei mobili imbottiti, è quindi quello di provare un composito ovvero la combinazione rivestimento e imbottitura.
 
Ma rispondiamo ora alla domanda iniziale: quando un mobile (mercato italiano) si considera imbottito e cosa si prova?
Un mobile imbottito è per definizione un manufatto costituito da un rivestimento, interposti (un materiale che viene collocato tra rivestimento e imbottitura e che ha uno spessore non superiore a 40 mm), imbottitura e struttura. Qualunque di questi componenti può mancare ad eccezione dell’imbottitura.
Inoltre, un mobile imbottito per poter essere considerato tale deve presentare uno dei seguenti impieghi:
  • mobile imbottito destinato a sedersi;
  • materasso;
  • sommier (supporto imbottito per materassi);
  • divano-letto;
  • guanciale;
  • cuscino
Ai fini del superamento della prova (UNI 9175), se in un mobile imbottito si utilizza un tessuto già classificato e un poliuretano espanso di classe 1.IM, il mobile imbottito risultante non si può considerareautomaticamente di classe 1.IM.
Un mobile imbottito si può considerare di classe 1.IM solo se tutti i compositi, cioè le combinazioni “rivestimento + interposto + imbottitura” con cui è realizzato, sono stati testati e risultano in classe 1.IM. Questo perché a volte capita che i materiali provati dai fornitori/produttori, pur avendo ottenuto ciascuno la classe migliore, se provati insieme non garantiscano la classe 1.IM.

Per informazioni:
Daniele Barbiero
0432 747256
barbiero@catas.com