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24. 03. 2020

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Certificazione di prodotto ai tempi del COVID-19

In questi giorni non si parla di altro: c’è una pandemia (epidemia a livello mondiale) che sta cominciando ad incidere parecchio sulle nostre abitudini, personali e lavorative, e questo impatto sulla sfera del lavoro è il vero elemento di novità rispetto al recente passato.

CATAS ha deciso di sospendere tutte le trasferte per i mesi di marzo e aprile, al momento.

Come già sapete, uno dei nostri rami di attività è la certificazione di prodotto con il nostro marchio Catas Quality Award (CQA) e siamo anche un Certificatore di terza parte (TPC) riconosciuto dallo stato della California e dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana, l’EPA. 

Parlando di formaldeide, in base allo schema CQA scelto, sono previste dalle 2 alle 4 visite l’anno presso le aziende, per condurre audit sulla gestione della qualità e prelievi di campioni oggetto di certificazione dalla linea produttiva o dal magazzino.

Nello specifico, le certificazioni americane ATCM 93120 (più conosciuta come CARB Phase 2) e il TSCA Title VI prevedono visite trimestrali. Per definizione il trimestre è quello definito dal calendario, per cui il primo trimestre è formato dai mesi gennaio-febbraio-marzo e così via.

Che fare quindi?

A livello di gruppo europeo dei TPC abbiamo richiesto direttamente ad EPA un parere in merito, richiamando un bollettino emesso dal CARB nel 2012 che aveva un punto chiamato “Unusual circumstances at the time of quarterly mill audit”.

EPA si è pronunciata abbastanza rapidamente, emendando la propria Frequently Asked Question (FAQ) numero 13 e aggiungendo agli esempi di quelli che loro definiscono “Unsafe conditions” (che erano disastri naturali, proteste e instabilità politica) anche epidemie e pandemie. 

In questi casi viene richiesto ai TPC, per soddisfare i requisiti della legge, di condurre le visite ispettive da remoto e di comunicare all’EPA, attraverso i canali predisposti, quando non è possibile effettuare le visite in maniera ordinaria, documentandolo.
Ribadiamo altresì che la pratica standard di prelievo è quella condotta di persona, e che quindi la visita da remoto deve considerarsi un’eccezione.

Alla luce di questi sviluppi, CATAS per i mesi di marzo e aprile (e forse maggio) condurrà le visite ispettive da remoto, sperando che nel frattempo la situazione si normalizzi e che tutte le persone possano ricominciare a vivere e lavorare come prima.

Almeno fino alla prossima “eccezione”…

Per informazioni: 
Sandro Ciroi
+39 0432 747235
ciroi@catas.com
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