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06. 12. 2016

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Progettazione per tutti: stato dell’arte normativo ed esperienza in Italia

L' "Universal Design" è una strategia che mira a fare della progettazione e della composizione dei diversi ambienti e prodotti elementi accessibili e comprensibili a tutti, così come utilizzabili da tutti, nella maggior misura, nel modo più indipendente e naturale possibile, senza la necessità di adattamenti o soluzioni di progettazione specializzati.

Secondo la definizione del Consiglio d'Europa Risoluzione Res AP (2001) 1, i termini "progettazione per tutti", "accessibilità integrale", "progettazione inclusiva", "progettazione senza barriere”, "progettazione trans-generazionale" e "accessibilità per tutti" sono da considerare convergenti verso il termine "Universal Design". Circa il 10% della popolazione mondiale è costituita da persone con disabilità (oltre 650 milioni), inoltre circa l'80% di questi vive in paesi in via di sviluppo.

Alcuni dati che evidenziano la necessità di una progettazione per tutti:• 44,6 milioni di persone in Europa (una persona su sei) di età compresa tra i 16 e i 64 anni sono affette da un problema di salute permanente o da una disabilità.• Questa rappresenta Il 16% della popolazione complessiva dell’UE in età lavorativa.• Il 63% delle persone con disabilità ha più di 45 anni. Quasi il 30% della popolazione nella classe d’età compresa tra 55 e 64 anni è affetto da una disabilità.• L’incidenza della disabilità aumenterà in quanto la popolazione europea invecchia.• Il 50% delle persone disabili è impiegato rispetto al 68% dei non disabili.• Solo il 15,9% delle persone disabili è dotato di qualche forma di assistenza al lavoro.• Allo stesso tempo, il 43,7% ritiene di poter lavorare se dotato di un sostegno adeguato.La disabilità è il risultato di una interazione tra una società non inclusiva e l’individuo, per esempio una persona che uti-lizza una sedia a rotelle potrebbe avere difficoltà ad ottenere l’occupazione non a causa della sedia a rotelle, ma perché ci sono barriere ambientali quali autobus inaccessibili o scale che le impediscono l’accesso.La Guida ISO 71 - “Guide for addressing accessibility in standards”L’attenzione verso questi argomenti è sempre stata alta, specialmente in ambito ISO, tanto che siamo già alla seconda revisione della guida ISO 71 (anno 2014), radicalmente aggiornata rispetto alla precedente versione (anno 2001). Per comprendere come le cose sono evolute negli ultimi quindici anni, basta confrontare i titoli delle due versioni:- Guidelines for standards developers to address the needs of older persons and persons with disabilities.- Guide for addressing accessibility in standards.

Nell’ultima versione si parla solo di accessibilità senza riferirsi alle disabilità, a rimarcare con forza che l’accessibilità è un valore e un obbiettivo per tutte le persone e che laddove materializzata in soluzioni tecniche, tutti ne traggono beneficio.La guida ha lo scopo di integrare la dichiarazione politica congiunta, fornendo una serie di obiettivi di accessibilità e de-scrivendo le capacità e le caratteristiche delle persone per aiutare i normatori ad identificare le esigenze di accessibilità di utenti diversi in diversi contesti d’uso.Questa guida individua due approcci complementari per affrontare l’accessibilità in una norma specifica. Un approccio sugli obiettivi di accessibilità e un approccio basato sulle abilità e caratteristiche delle persone. In entrambi i casi e utilizzando entrambi gli approcci si identificano i requisiti di accessibilità e le raccomandazioni da in-serire nella norma in questione.

La progettazione accessibile è definita nel punto 3.2 della norma ISO / IEC Guide 71 (edizione 2001):“Risponde alla necessità degli anziani e delle persone con disabilità nel processo di normazione”.Progettazione focalizzata sui principi di estendere i progetti standard per l’utilizzo da parte di persone con certi tipi di li-mitazioni di prestazioni per massimizzare il numero di potenziali clienti che possono facilmente utilizzare un prodotto, un edificio, o di servizi che possono essere raggiunti dalla progettazione di prodotti, servizi e ambienti che sono facilmente utilizzabili dalla maggior parte degli utenti senza alcuna modifica, rendendo i prodotti o servizi adattabili a diversi utenti (adattamento interfacce utente), e avendo interfacce standardizzate che siano compatibili con i prodotti speciali per per-sone con disabilità.Il punto 8 della Guida ISO 71 fornisce i fattori da considerare nella normazione dei prodotti, per essere accessibili.

Lo scopo di questa sottocommissione dovrebbe includere questi fattori da considerare nelle norme di prodotto.In particolare lo scopo della Sottocommissione si comprende meglio considerando che l’aumento della popolazione anziana e la promozione dei diritti umani delle persone con disabilità, come da Convenzione delle Nazioni Unite, richiede una progettazione accessibile di prodotti, servizi, attrezzature e strutture.L’obiettivo del sottocomitato è di soddisfare questa domanda e di normare i prodotti (e servizi) nell’ambito di applicazione del TC 173.......

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