Il 16 dicembre si è tenuta la Conferenza Nazionale dell’industria del riciclo, organizzata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e patrocinata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MISE), dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dal Sistema nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Durante l’appuntamento è stato esposto il Report 2022 sul riciclo in Italia.
La nazione risulta essere leader europeo per il tasso di riciclo dei rifiuti superando nettamente gli obiettivi fissati dall’Unione Europea in quasi tutte le filiere. Ne sono degli esempi:
- gli imballaggi in carta e cartone in cui nel 2021 il tasso di riciclo attestato è del 85.1% contro l’obiettivo europeo del 82% entro il 2030;
- gli imballaggi in alluminio post-consumo, la cui percentuale di riciclo valutata per il 2021 è del 67.5%, maggiore degli obiettivi europei fissati per il 2025 e 2030;
- i rifiuti di imballaggio in legno, il cui target europeo entro il 2025 è del 25% mentre in Italia il riciclo è pari al 64.7%.
Un ulteriore dato di eccellenza in tale settore è che il 97% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la produzione di pannelli truciolari per l’industria del mobile e complementi d’arredo.
L’Italia possiede nel 2020 infatti, anche un elevato tasso di utilizzo circolare di materia (CMU), pari al 21.6%, secondo solo alla Francia. Tale indicatore viene calcolato attraverso il rapporto tra l’uso circolare di materia (U), cioè la quantità di materie prime seconde usate in input, e l’uso complessivo, somma tra materie prime vergini e quelle riciclate.
La scarsità di risorse, gli elevati prezzi di materie prime e dell’energia dovuti al post-pandemia e alla guerra in Ucraina rendono però necessari ulteriori sforzi ed incentivi al settore riciclo per l’approdo ad un’economia circolare.
In tale ambito si inserisce il PNRR e nuove misure europee la cui attuazione è in fase di studio.
In ambito europeo alcune delle scadenze fissate sono:
- 1° gennaio 2022 da cui è diventata obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili; inoltre la Commissione Europea ha avviato uno studio per una revisione della legislazione in ambito rifiuti attesa nel 2024 al fine di introdurre obiettivi vincolanti per il riuso e riciclo delle materie tessili.
- Entro il 2025 le bottiglie in plastica monouso dovranno contenere almeno il 25% di materiale riciclato. Nell’ambito degli imballaggi in plastica con decorrenza 1° gennaio 2021 (ma con entrata in vigore dopo approvazione degli Stati Membri) è stata introdotta la Plastic Tax di 0.80€ al kg di plastica. Tale tassa si applica alle quantità di imballaggio risultante tra i rifiuti di imballaggio generati e quelli inviati a riciclo.
- Proposta di regolamento sui rifiuti da costruzione con l’obiettivo della valutazione e divulgazione delle prestazioni ambientali dei materiali da costruzione.
Nel contesto nazionale, invece, il Ministero della Transizione Ecologica (MITE) ha approvato nel giugno 2022 la Strategia nazionale per l’Economia Circolare (SEC) in ottemperanza al PNRR. Tale documento programmatico individua le azioni da intraprendere entro il 2035 per la reale transizione ad un’economia circolare.
Negli obiettivi del SEC grande spazio viene dato alla gestione dei rifiuti, attraverso la loro identificazione digitale, incentivi e revisione della fiscalità per l’adozione del riciclo al posto di altre tipologie di smaltimento. Inoltre, viene evidenziata la necessità di aggiornamento e sviluppo per i regolamenti End of Waste e dei criteri ambientali minimi (CAM).
Le scadenze considerate per i Decreti Ministeriali End of Waste sono: il 31.01.2023 per terre da spazzamento stradale, 30.06.2023 per rifiuti da plastiche miste, il terzo trimestre del 2023 per i rifiuti tessili e la fine del 2023 per pile ed accumulatori.
Infine, lo sviluppo dei CAM riguarderà in particolare l’edilizia, il settore tessile, la plastica e i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).