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26. 07. 2018

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Mobili contenitori non domestici: la nuova norma UNI EN 16121

La storia della normazione europea (ma anche quella nazionale e specialmente in ambito ISO) è sempre stata molto tormentata e ricca di aspetti contradditori con momenti in cui si è raggiunta una sintesi considerata accettabile, per poi, talvolta in seguito a dati riscontrati in campo, rimettere in discussione tutto e procedere a riscrivere  le norme con aspetti talvolta diversi.  Si pensi solo al fatto che all’inizio (anni ’90) avevamo due norme: una per i mobili contenitori in cucina ed una per tutti gli altri mobili della casa. Poi con fatica, pazienza e atteggiamenti costruttivi (oggi forse un po’ più rari) si è uniformato l’approccio normativo in un unico documento.
A differenza delle sedie e dei tavoli, non avevamo in ambito CEN un documento di riferimento per quanto riguarda i metodi di prova dei mobili contenitori ma questi erano inclusi nei documenti di requisiti (fatta eccezione dell’ambito ufficio, che ha quasi sempre vissuto di vita “normativa” autonoma). Poi negli anni 2000, sono ripartiti i lavori del TC 136 “Mobili” dell’ISO e la prima norma pubblicata fu proprio una profonda revisione della ISO 7170 relativa ai metodi di prova sui mobili contenitori (2005). Da quell’anno largo e intenso è stato l’uso della norma ISO fuori dai confini UE e quindi a seguito di una riflessione profonda si è arrivati infine alle due norme di cui parliamo in questo articolo. (continua)


Per informazioni:
Andrea Giavon
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giavon@catas.com