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2020 La parola al presidente Piu

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La parola al presidente Lucia Cristina Piu

Sono oramai passati sei mesi dalla nomina di Lucia Cristina Piu a presidente di Catas.
Una eredità indubbiamente complessa, fra le problematiche innestate dalla pandemia e il succedere al compianto Bernardino Ceccarelli, un presidente che ha dato la sua cifra all’istituto, incrementando la spinta sui mercati internazionali e sulla necessità di una gestione sempre più imprenditoriale.
In questi sei mesi, però la nuova presidente ha dimostrato di avere le idee molto chiare, di conoscere cosa è Catas e soprattutto di cosa ha bisogno, mostrando una disponibilità francamente inattesa. E non si tratta di piaggeria: basta che veniate ogni martedì a San Giovanni e la troverete in riunione con i vertici dell’istituto, lanciando forte il messaggio che la sua non è una carica onorifica o la solita “poltrona da occupare”, ma un lavoro da svolgere per dare nuovi confini, un nuovo respiro a una realtà che è entrata nel secondo cinquantennio di vita.

“Le mie esperienze professionali e i miei incarichi mi hanno fatto conoscere Catas da tempi non sospetti”,ci racconta. “Il sistema economico della nostra regione funziona all’unisono, con una buona sinergia fra tutte le istituzioni, ed è normale che Catas – avendo nel proprio assetto proprietario enti e istituti rappresentativi del territorio – sia un argomento che coinvolge da tempo molti di noi. Una realtà che ha una tradizione di vicinanza alle imprese del territorio fin dalla sua nascita, fortemente voluta dalla Camera di commercio di Udine, ora unita all’ente camerale di Pordenone, da sempre uno dei più significativi e riconosciuti “acceleratori” delle attività economiche e produttive della Regione”.

“Catas ­– prosegue Piu ­– nella sua storia cinquantennale ha sempre dimostrato competenze tecniche, serietà e soprattutto la capacità di farsi partner di riferimento sul territorio, forte del suo essere il più importante laboratorio di prove nel legno-arredo. Si tratta di una risorsa importante capace di generare valore per un maggior numero di imprese della regione, così come lo è a livello nazionale e mondiale: per quanto il mondo friulano della sedia viva un tempo certamente diverso dai decenni passati, il Catas potrà essere partner di riferimento di un numero sempre più grande di imprese. Stiamo parlando di un capitale unico, un punto di riferimento assoluto e non a caso “partecipato” dai vari soggetti del territorio. Come ho accennato, le associazioni, gli enti economici e politici sono sempre stati vicini a Catas, apprezzando e contribuendo alla sua valorizzazione.

Una nuova presidenza è, in qualche modo, l’inizio di un nuovo ciclo e il mio impegno, di concerto con tutti i soggetti coinvolti, sarà proprio nell’accrescere la percezione del “valore Catas” in tutto il Friuli-Venezia Giulia. Lavorare con Catas, fare ricorso alle sue competenze in materia di test e certificazioni significa, di fatto, abbracciare la visione di una impresa che pone sul mercato prodotti in grado di rispondere a più elevati standard qualitativi. Vede, sono convinta che oggi le strategie aziendali che hanno come obiettivo solo il prezzo non possano portare molto lontano e sia invece necessario pensare a valori come la qualità o la sostenibilità per poter costruire il successo nel mercato mondiale. E Catas è un compagno di strada particolarmente prezioso in questo percorso, perché affrontare i mercati del mondo non è più possibile senza il supporto di un “partner tecnico”.
Ecco dove possiamo e dobbiamo fare qualcosa di importante, mostrando cosa questo significhi alle imprese che vogliono restare sul mercato, dimostrando non solo di avere accettato la sfida della internazionalità, ma di volerla portare avanti con tutte le carte in regola per poter crescere ancora...

Guardare al mondo, esattamente come ha fatto Catas incrementando la propria azione oltre i confini della regione e del Paese…

“Esattamente. Abbiamo sempre esportato sedie in tutto il mondo, diverse nostre realtà hanno saputo “diventare internazionali” e queste sono le imprese che hanno resistito e non hanno smesso di crescere. Bisogna destinare energie alla creazione di reti commerciali adeguate nei mercati di destinazione; bisogna investire nella ricerca di prodotti nuovi e innovativi, che sappiano evolversi da ogni punto di vista: funzionalità, estetica, prezzo ma anche design, sostenibilità, impatto ambientale, adesione ai grandi e irrinunciabili temi dell’economia circolare.
Sono certa che in tutto questo Catas possa essere protagonista al fianco delle imprese e delle istituzioni, lavorando di concerto per ridare alla sedia, al mobile, ai prodotti a base legno del distretto e dell’intera regione quella centralità e quella “forza” che sapeva esprimere ai tempi del “Salone della sedia” e soprattutto del premio “Top Ten” organizzato da Promosedia, autentica palestra ed espressione dei valori che il mercato avrebbe apprezzato nelle stagioni successive.
Ho avuto la fortuna e il piacere di visitare molte imprese del legno negli ultimi anni e ho visto una grande capacità di fare innovazione, di utilizzare materiali diversi, di percorre strade nuove, magari verso le forniture ospedaliere o il settore navale… ora ci troviamo a fare i conti con le nuove condizioni imposte dalla pandemia, ma sono certa che Catas possa essere uno dei protagonisti di una nuova, positiva stagione per il mondo dell’arredo nel suo complesso, a fianco dell’impresa ”.

Guardando al mercato globale…

“Certamente! È innegabile che in Catas batta forte il cuore friulano, per quanto siano oramai più di vent’anni che la nostra sfida è arrivata anche in Brianza, nel cuore nazionale del “bel mobile”. Le capacità di Catas sono evidenti anche nello sviluppare il proprio mercato e nel saper dimostrare la propria eccellenza verso partner e soggetti distanti. Mi lasci dire che è sì importante avere capacità tecniche e fare le cose seriamente, ma è indispensabile avere anche una capacità commerciale: essere fra i più bravi a proporre un prodotto o fornire un ottimo servizio può anche non bastare se non si riesce a introdurlo efficacemente nei mercati. Il fatto che Catas, partito dal suo “cuore friulano”, sia stato capace di farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo dimostra quali sono i valori che può esprimere”.

Presidente Piu, ci permetta un’ultima domanda: come è arrivata in Catas?

“Devo dire che è stato un bel regalo di compleanno, una vera e propria sorpresa da parte del mio presidente di Confapi Fvg Massimo Paniccia, una proposta che ammetto di avere accolto con piacere ed entusiasmo: Catas per me non è qualcosa di distante, di “diverso”, ma una realtà che – come ho detto all’inizio – ho frequentato e conosciuto, anche se certamente in modo meno diretto e coinvolto. È una nuova sfida, una opportunità di crescita in un contesto nuovo, mettendo a disposizione e condividendo le mie esperienze”.

 

Lucia Cristina Piu è una manager di grande esperienza con importanti trascorsi in numerosi enti, istituti e società, oltre che direttore di Confapi Friuli Venezia Giulia, componente della giunta e del consiglio della Camera di commercio di Pordenone Udine, del Comitato consultivo regionale di Inail e del CDA di Friulia spa. Laureata in Scienze giuridiche e in Scienze economiche e bancarie, Piu è la prima donna chiamata alla guida del prestigioso laboratorio friulano. CATAS è una società per azioni i cui soci sono Camera di Commercio di Pordenone Udine, FederlegnoArredo Eventi, Banca di Cividale, Confindustria Udine, Confindustria Monza e Brianza, Aial-Associazione italiana artigiani del legno, Cna-Confederazione nazionale dell’artigianato di Como, Associazione piccole e medie industrie del Friuli Venezia Giulia-Confapi FVG e Confartigianato Udine.

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