Mentre a livello comunitario è in corso una revisione dei principi relativi alla gestione delle tematiche ambientali nell’ottica dell’economia circolare ed in ambito nazionale gli appalti pubblici sono ormai diventati verdi e richiedono ai concorrenti l’adozione dei criteri ambientali minimi CAM, ci troviamo ad affrontare la scadenza annuale del 30 aprile per la presentazione della dichiarazione annuale dei rifiuti. Questo è quindi il periodo in cui si consultano i registri di carico e scarico ed i formulari di identificazione al trasporto dei rifiuti.
Tra gli adempimenti amministrativi delle aziende rimane infatti cogente
contabilizzare le movimentazioni di rifiuti tramite registri e formulari cartacei: tutto ciò in attesa dell’operatività del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, probabilmente entro e non oltre il prossimo 31 dicembre. L’aspetto curioso di questa situazione, che si ripropone dall’anno 2010 che prevedeva l’utilizzo del SISTRI, è che per le attività di gestione dei rifiuti è ormai “fisiologico” il passaggio a
sistemi di contabilizzazione digitale. Quasi tutte le aziende infatti utilizzano fogli elettronici o altri strumenti per contabilizzare le proprie movimentazioni dei rifiuti.
Per queste motivazioni ed anche a seguito le previsioni legislative introdotte dalla Legge di Bilancio 2018, (“In attuazione delle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale, gli adempimenti relativi alle modalità di compilazione e tenuta del registro di carico e scarico e del formulario di trasporto dei rifiuti possono essere effettuati in formato digitale”) è logico aspettarsi importanti novità, relative non solo alla possibilità di ricevere la quarta copia del formulario via pec, ma mirate ad
abbandonare completamente la modulistica cartacea.
Già relativamente all’obbligo di rendicontazione annuale dei rifiuti attraverso il modello MUD, con le modifiche introdotte quest’anno è stata definitivamente cancellata la possibilità di inviare modulistica cartacea. Le dichiarazioni MUD2018 semplificate e le dichiarazioni dei rifiuti gestiti dalle pubbliche amministrazioni dovranno infatti essere inviate via pec.
CATAS monitorerà quindi l’evoluzione legislativa.
Per informazioni:Marco Righini
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